Titoli di Stato: non sono più così sicuri

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Investire in titoli di Stato è meglio che in azioni.

Per molto tempo questa frase è stata quasi un mantra che ci dava la sicurezza di fare le giuste scelte finanziarie.

L’esperienza degli ultimi anni ci dice però che la volatilità sui prezzi dei titoli di Stato, così come di alcune obbligazioni societarie, non ha nulla da “invidiare” alla volatilità delle azioni. 

Prendiamo ad esempio il BTp italiano a 30 anni (scadenza 2047).

Ad agosto costava 115. Quindi chi lo ha comprato ha dovuto pagare questo prezzo. Oggi invece quota a 93, e due giorni fa era a 91. In termini percentuali la differenza tra 115 e 91 fa -21%.

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Rendimento BTP a 10 anni.

In sostanza, in termini di prezzo il BTp a 30 anni italiano ha perso in una manciata di settimane (o poco più di tre mesi) più del 20% sul prezzo.

Nel calcolo del rendimento complessivo bisognerebbe inserire anche la cedola del 2,7% annuo (e dividerla per quattro visto che stiamo analizzando la performance degli ultimi tre mesi). Ma la sostanza non cambia.

L’escursione del prezzo al ribasso del 21% non compensa certo lo 0,675% virtuale della cedola maturata (per incassare la cedola bisogna però mantenere il titolo almeno fino alla data dello stacco alla ricorrenza annuale).

Anche il BTp a 50 anni – con scadenza 2067 – ha registrato una consistente perdita sul prezzo.

Il titolo è stato collocato a inizio ottobre a 97 e oggi vale 84, il 13% in meno.

Il deprezzamento dei titoli di Stato, e più in generale delle obbligazioni, è un fenomeno su scala globale.

Grafico rendimenti Obbligazioni Italia
In questo grafico si vede chiaramente l’andamento negativo del BTP negli ultimi anni

 

Il rischio dei titoli di Stato: scenario macroeconomico.

Perché titoli di Stato non sono più sicuri come prima?

L’aumento del prezzo del petrolio e le politiche espansive stanno spingendo in alto le prospettive di inflazione.

Questo fenomeno di “attesa reflazione” sta facendo salire i tassi e, di conseguenza, i titoli di Stato precedentementi emessi con cedole più basse vedono i prezzi scendere.

Questo per adeguare il rendimento complessivo al nuovo scenario inflattivo (nel rendimento delle obbligazioni infatti oltre al rischio emittente vengono incorporate anche le aspettative di inflazione).

C’è anche chi si sta muovendo in controtendenza, ma conferma la (nuova) regola che i titoli di Stato sono ormai volatili quanto le azioni, soprattutto se la scadenza è lunga.

Articolo aggiornato il 14 gennaio 2022.

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