Pensioni: la busta arancione e la previdenza complementare

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Con il progetto Busta Arancione dell’INPS, 2 milioni di lavoratori hanno fatto 8,3 milioni di simulazioni per il calcolo della pensione, per un totale di 4 proiezioni a testa. E le buste arancioni inviate sono in totale 2 milioni. Ma la sola stima della pensione non basta; ora occorre attivarsi di più con i fondi pensione privati per integrare la pensione in modo adeguato.

E’ tempo di bilanci anche per la busta arancione (per conoscere che cos’è e come funziona leggi l’approfondimento). L’obiettivo dell’Inps era spedire a casa dei lavoratori italiani 7 milioni di lettere con la simulazione della pensione attesa a fine carriera e l’anno di previsto pensionamento.

Dai dati dell’INPS risulta che dall’avvio al 17 novembre scorso sono state effettuate 8,3 milioni di simulazioni online da parte di 2,2 milioni di utenti, quindi quasi 4 a testa. E ancora una volta le generazioni più avanti con l’età, oltre a poter contare sulla possibilità di lasciare prima il lavoro con l’Ape (l’Anticipo pensionistico), non hanno avuto sorprese eclatanti dalla busta arancione e dalle proiezioni relative al calcolo della pensione, se non altro perché il loro assegno è calcolato in buona parte con il più generoso e prevedibile metodo retributivo (con cui l’assegno pubblico era determinato considerando gli ultimi stipendi prima della pensione), che soltanto dal 2012 è stato sostituito per tutti dal contributivo. Fino a quell’anno il retributivo è rimasto in vigore in forma integrale per chi a fine 1995 vantava più di 18 anni di contributi e in forma pro-quota per chi a quella data ne aveva meno di 18.

Per gli assunti dal 1996 in poi, invece, il metodo è totalmente contributivo ed è quindi legato ai versamenti effettuati, ovvero alla costanza del rapporto di lavoro; quindi carriere intermittenti e ingresso tardivo nel mondo del lavoro, come accade purtroppo oggi in Italia, producono pensioni molto basse. Non a caso i dati delle simulazioni si sono rivelati una doccia fredda soprattutto i più giovani con un tasso di sostituzione vicino al 50%.

Di qui la necessità di attivare integrazioni pensionistiche. Infatti, i dati della busta arancione potrebbero convincere i lavoratori scoperti ad avviare un fondo pensione proprio perché mostrano l’importo previsto mensile lordo della pensione (ai prezzi attuali), la possibile data di pensionamento e il tasso di sostituzione (rapporto tra il primo assegno pensionistico e ultimo stipendio stimato).

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In questo il calcolo on line della pensione rappresenta un utile strumento di educazione finanziaria, peraltro molto atteso perché questa operazione avrebbe dovuto essere fatta 20 anni fa, quando con la legge Dini sulle pensioni si passò dal sistema retributivo a quello contributivo.

L’accesso al sito dell’INPS per il calcolo della pensione, oltre alla simulazione, contiene anche l’estratto conto contributivo, in modo da permettere ai lavoratori di verificare la correttezza dei dati storici, e l’invito a richiedere lo Spid (il sistema pubblico di identità digitale per accedere a tutti i servizi online della pubblica amministrazione) e ad andare online sul sito di «La Mia Pensione» per usufruire di tutte le funzionalità aggiuntive offerte dal servizio online di simulazione della pensione.

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