Giovani freelance: scopri come evitare una pensione da fame.

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La vita da freelance è fatta di viaggi, spostamenti continui, libertà di orari e di sceglieresti i propri clienti.

Tutto bello, ma c’è anche il rovescio delle medaglia: contributi previdenziali non continui e il rischio di avere una pensione da fame.

In oltre 10 anni di lavoro come consulente assicurativo ho incontrato numerosi clienti con i quali ho affrontato questo tema. In diverse occasioni, il metodo che ho proposto ha avuto successo, perché negli anni si sono visti i risultati concreti.

In questo articolo ti spiegherò come fare per costruisti una pensione di scorta anche se non hai molti soldi e senza rinunciare ai divertimenti. Così facendo potrai anche migliorare il tuo stile di vita per il futuro.

Prima di scoprire il segreto per avere una pensione dignitosa, lasciami spiegarti il contesto di riferito.

I giovani di oggi saranno i poveri di domani. Come fare per avere una pensione dignitosa anche se non si hanno tanti soldi?
I giovani di oggi saranno i poveri di domani. Come fare per avere una pensione dignitosa anche se non si hanno tanti soldi?

Gli studi che offrono una stima di quale valore avrà in futuro la pensione dei giovani di oggi forniscono sempre dati molto allarmanti.

Ad esempio, Tito Boeri (economista ed ex presidente dell’Inps), ci ricorda che nel 2050 i 35enni di oggi avranno, a parità di reddito e di contributi versati, una pensione più leggera di circa il 25% rispetto ai loro genitori. 

Pensione e partita iva: perché sono basse.

Un giorno Leonardo, un mio cliente, mi viene a trovare in agenzia per avere alcune informazioni sulla sua pensione. E’ un freelance di 40 anni, con alle spalle tanti progetti ma pochi contributi versati all’Inps.

E’ stata una conversazione molto piacevole, anche se all’inizio Leonardosi è spaventato molto avendo preso consapevolezza di avere versato pochi contributi e che, quindi, avrebbe avuto una pensione molto bassa.

Il rischio di avere una pensione molto bassa dipende dal sistema di calcolo previdenziale, cioè la formula che stabilisce a quanto ammonterà la nostra pensione futura.

Quindi la modalità di calcolo della pensione ha un ruolo fondamentale.

La riforma Dini del 1995 ha introdotto il sistema contributivo al posto del sistema retributivo. Cosa vuol dire? Che l’importo della pensione non sarà legato più a quanto guadagnato negli ultimi anni di lavoro ma proporzionale ai contributi versati. 

Il risultato di questo sistema previdenziale è che una pensione media per chi è nato nel 1980 sarà in media più bassa del 35% rispetto a chi oggi ha 70 anni (leggi approfondimento).

A questo si aggiunge anche il problema di dovere lavorare di più (ormai oltre 70 anni) per raggiungere i requisiti necessari ad andare in pensione.

Il problema viene aggravato da diversi fattori, come i buchi in carriera e la scarsa retribuzione. A pagare il conto sono soprattutto gli autonomi e i liberi professionisti, che non hanno un reddito fisso, sono maggiormente esposti alle crisi economiche e devono provvedere da soli a versare i contributi previdenziali.

A differenza dei lavoratori dipendenti, i giovani freelance non hanno un datore che paga per loro i contributi e devono aderire alla gestione separata dell’Inps.

I liberi professionisti che invece sono iscritti ad un ordine professionale, provvedono a versarli alle relative casse previdenziali.

Se ormai quasi tutti sono consapevoli che avremmo una pensione da fame, è molto importante scoprire come fare per porre rimedio.

Come integrare la pensione pubblica.

Prima ti dicevo che, per risolvere questo problema, esiste un modo per rendere più dignitosa la propria pensione.

Possiamo sperare che le cose cambino, che lo Stato intervenga per integrare le pensioni così da vivere meglio la nostra vecchiaia. Purtroppo non sarà così, anzi negli anni si ridurrà sempre di più la capacita dello Stato di far fronte alle esigenze dello Stato Sociale.

L’unica valida soluzione possibile al momento è fare da sé, cioè integrare personalmente quella quota di contributi che ci consentono di avere una pensione dignitosa.

Come si fa? Un modo valido e testato ormai da tempo è il  fondo pensione, (clicca qui per leggere l’articolo di approfondimento) che serve proprio per garantire ai lavoratori un reddito aggiuntivo da affiancare alla pensione pubblica. Insomma, una vera e propria pensione integrativa.

Sono ormai oltre 7 milioni gli iscritti ai fondi pensione, che versano ogni anno mediamente 2.300 euro a testa, e il trend è in continua crescita.

Il fondo pensione è lo strumento migliore per integrare la previdenza pubblica.
Il fondo pensione è lo strumento migliore per integrare la previdenza pubblica.

Aderire ad un fondo pensione è semplicissimo e si può scegliere la tipologia di investimento più adatta alle proprie esigenze, soprattutto valutando la propria propensione al rischio e quanti anni mancano alla pensione pubblica.

Proprio per venire incontro alle esigenze dei giovani freelance, i versamenti del fondo pensione sono flessibili: è possibile infatti scegliere quanto versare ed eventualmente modificare o stoppare i versamenti.

In determinati casi di necessità, il fondo pensione prevede anche di prelevare una cifra come anticipazione, ad esempio per acquisto e ristrutturazione di una casa.

Conclusioni.

L’attuale sistema previdenziale ha il grosso svantaggio di penalizzare le giovani generazioni, che avranno una pensione da fame se non si organizzano per tempo.

Adesso che conosci il problema, puoi continuare ad ignorarlo e lasciare scorrere il tempo e gli anni. Quando sarai troppo vecchio per porre rimedio sarà ormai troppo tardi e dovrai accontentarti di una pensione da fame.

Oppure puoi scegliere di agire, come ha fatto il mio amico Leonardo.

Adesso puoi fare subito qualcosa per iniziare a mettere da parte le risorse necessarie per vivere dignitosamente oggi e garantirti un’adeguata pensione in futuro.

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