Come farsi pagare dallo Stato la pensione integrativa

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Lavoreremo sempre di più, andremo in pensione sempre più tardi e con meno soldi della generazione precedente.

Quante volte hai fatto questa riflessione? Purtroppo è l’effetto della riforma della Previdenza.

Con il sistema contributivo la pensione pubblica sarà sempre più misera, soprattutto per i giovani (clicca qui per leggere l’articolo dedicato alla pensione delle giovani generazioni) e per chi ha una carriera lavorativa incostante.

In più l’allungamento dell’età, che produce certo il beneficio di vivere più a lungo, porta anche la necessità di avere le risorse giuste, soprattuto quando le cose non vanno per il meglio (clicca qui per leggere l’articolo).

 

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Scopriamo quali sono le agevolazioni fiscali e le imposte che riguardano i prodotti vita in particolare le polizze vita

 

Serve quindi provvedere con risorse proprie a costruirsi una pensione di scorta, cosi da avere una previdenza integrativa per la vecchiaia.

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In questo articolo ti voglio svelare un trucco per farti pagare dallo Stato la tua pensione integrativa. Almeno in buona parte.

Eccoti svelato il segreto: per incentivare le persone ad aderire ad un fondo pensione (clicca qui per leggere l’articolo su come funziona il fondo pensione), lo Stato garantisce la deducibilità dei contributi versati, cioè uno sconto sulle tasse.

Sempre più italiani scelgono la pensione integrativa per bilanciare le misere prospettive legate alla pensione pubblica. Ma c’è di più.

In questo modo investire in un fondo pensione rende il risparmio più vantaggioso: se versi 150 euro al mese, lo Stato te ne restituisce mediamente 486 all’anno.

Vediamo con alcuni esempi come funziona la deducibilità fiscale del fondo pensione e quali vantaggi fiscali di ottengono.

 

Vantaggi fiscali del fondo pensione: un esempio

Per scoprire quanto sarà il vantaggio fiscale per chi aderisce ad un fondo pensione bisogna partire da un dato: calcolare quante tasse dovrebbe pagare l’aderente non potendo sfruttare la deducibilità fiscale dei contributi versati riservata agli aderenti alla previdenza integrativa.

Esempio di calcolo IRFEF senza i vantaggi fiscali del fondo pensione
Esempio di calcolo IRFEF senza i vantaggi fiscali del fondo pensione

Nell’esempio sopra riportato, un lavoratore con un reddito medio di 24.000 euro dovrebbe pagare poco meno di 6000 euro di tasse all’anno.

A quanto ammonta il risparmio fiscale aderendo alla previdenza integrativa?

Facciamo l’ipotesi che persona riportata nel nostro esempio sceglie di aderire ad un fondo pensione e di versare ogni mese 150 euro, per un totale di 1.800 euro di contributi all’anno.

Rifacendo il calcolo delle tasse che deve allo Stato vediamo che, grazie alla deducibilità dei contributi, ogni anno avrà un risparmio fiscale di ben 486 euro.

Ripetendo questo calcolo ogni anno e per tutta la durata della carriera lavorativa, è facile immaginare come il risparmio diventa davvero interessante ed una buona parte deriva dai vantaggi fiscali.

Facendo due conti, con i 150 euro al mese, nell’arco di tutta la vita lavorativa, una persona potrà risparmiare quasi 26.000 euro di imposte.

Il vantaggio fiscale è direttamente proporzionale al reddito: più aumenta il reddito e più importante sarà il vantaggio fiscale, arrivando a recuperare dallo Stato fino al 40% dei contributi versati alla previdenza complementare.

 

Conclusioni

Con il fondo pensione hai visto come avere il massimo del vantaggio fiscale e la deduzione del reddito lordo.

Un sistema collaudato per pagare meno tasse ed avere un capitale aggiuntivo quando andrai in pensione.

 

Articolo aggiornato il 12 novembre 2021.

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