Come andare in pensione nel 2018 tra Ape e Rita

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Quali sono le vie per andare in pensione nel 2018 senza aspettare l’aumento dei requisiti che dovrebbe scattare dal 2019 e potrebbe posticipare l’uscita per molti lavoratori?

Ape, Rita e lavori usuranti: le vie per la pensione anticipata 2018

Chi è vicino alla pensione potrebbe valutare come via di uscita anticipata una delle vie considerate come deroghe all’aumento dell’età pensionabile.
Partiamo da coloro che hanno iniziato a lavorare molto presto e che quindi possono contare su un montante contributivo alto: i requisiti della pensione anticipata consentono di smettere di lavorare a qualsiasi età purché in possesso di 42 anni e 10 mesi di contributi, o 41 anni e 10 mesi se donne. L’assegno, in questo caso, non subisce decurtazioni. Se si tratta di lavoratori precoci (con almeno 12 mesi di contributi da effettivo lavoro accreditati prima del compimento del 19° anno di età) sono richiesti 41 anni di contributi.

 

Ape volontario e social: come andare in pensione prima

Dai 63 anni è possibile fare domanda di Ape volontario: l’assegno per gli anni ponte fino al raggiungimento dei requisiti anagrafici per la pensione viene di fatto anticipato tramite prestito bancario da restituire in 20 anni.

Per alcune categorie di lavoratori l’assegno è invece a carico dello Stato: si parla dunque di Ape Social ed è una forma di uscita anticipata gratuita per i lavoratori che vi rientrano (tra gli altri requisiti sono richiesti almeno 30 anni di versamenti).

 

Pensione anticipata lavori usuranti e Rita

Una corsia preferenziale è riservata a chi svolge lavori usuranti (o su turni notturni): il requisito anagrafico può scendere fino a 61 anni e 7 mesi (con 35 anni di contributi).

Chiudiamo questa panoramica con la Rita, sigla che sta per Rendita Integrativa Anticipata. Questa misura è riservata ai lavoratori che aderiscono alla previdenza complementare e permette di ricevere la pensione complementare anticipando l’uscita fino anche a dieci anni rispetto al perfezionamento dei requisiti generali per il pensionamento.

 

Pensione anticipata: requisiti per lavoratori invalidi

I lavoratori ai quali è stata riconosciuta la invalidità pensionabile dall’80% in su (attenzione non è sufficiente quella civile) possono smettere di lavorare a 60 anni e 7 mesi (55 anni e 7 mesi per le donne). Età pensionabile ridotta di ulteriori cinque anni per i non vedenti.

 

Per questi lavoratori i contributi valgono di più

C’è un’ultima cosa da sapere: per alcune categorie di lavoratori possono essere previste maggiorazioni contributive. Oltre a coloro per i quali è stata riconosciuta invalidità superiore al 74% anche lavoratrici madri, vittime di terrorismo, operai addetti a lavori insalubri o polverifici etc.

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