L’Agenzia delle Entrate-Riscossione avrà la possibilità di pignorare i conti correnti direttamente, senza dover attivare la procedura di autorizzazione di un giudice perché la cartella esattoriale di pagamento è in sé già un atto esecutivo.
Il nuovo ente potrà accedere ai dati dell’Anagrafe Tributaria e dell’Inps, ottenendo così le informazioni utili per pignorare lo stipendio, la pensione, le indennità.
Il contribuente che riceverà la notifica del pignoramento del conto corrente per bloccare l’azione dovrà presentare entro 60 giorni una richiesta di dilazione e rateizzazione.
Accettata la richiesta di dilazione della cartella e pagata la prima rata del piano di ammortamento, il contribuente potrà presentare la richiesta di sblocco del conto corrente.
Cosa non può essere pignorato dall’agenzia delle Entrate
Con il passaggio da Equitalia alla nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione, ci sono cose che non possono essere pignorate. Ecco quali sono beni che neanche il nuovo Fisco potrà pignorare.
- La casa – l’immobile non si puo’ pignorare se il debitore non possiede altri, vi stabilisce la residenza e si tratta di un’abitazione non di lusso. Per debiti superiori ai 20mila euro, ma inferiori a 120mila euro, è possibile l’iscrizione dell’ipoteca, ma non la vendita all’asta. Per quanto riguarda gli altri immobili è possibile il pignoramento solo è il debito è uguale o superiore ai 120 mila euro e la somma degli immobili posseduti dal debitore è uguale o superiore a 120mila euro.
- Stipendio – Il pignoramento dello stipendio è possibile fino a un massimo di un quinto nel caso sia ancora presso il datore di lavoro o sia stato già accreditato in banca. In quest’ultimo caso, pero’, non puo’ toccare tutti i risparmi accumulati se sono inferiori a 1.344,21 euro.
- Pensione – La pensione puo’ essere pignorata fino a un massimo di un quinto sia nel caso sia ancora presso l’ente di previdenza, sia nel caso sia stato già accreditato in banca. In quest’ultimo caso, pero’ deve essere salvaguardato il minimo vitale, pari a 1,5 volte l’assegno sociale, ovvero 672,10 euro.
- Beni di famiglia – Alcuni beni sono considerati assolutamente impignorabili. Si tratta dei: letti, tavoli da pranzo con le sedie, armadi guardaroba, cassettoni, frigorifero, stufe, fornelli di cucina anche se a gas o elettrici, lavatrice, utensili di casa e di cucina.
- Auto di lavoro – Se l’auto serve al debitore per lo svolgimento della sua attività lavorativa non puo’ essere predisposto il fermo auto.
- Polizze di vita – Sono lo strumento ideale per proteggere la propria ricchezza dall’aggressione del Fisco. Le polizze vita sono infatti impignorabili e insequestrabili.
- Conto corrente o casa cointestati – Possono essere pignorati entro il massimo del 50%. Se il bene puo’ essere diviso in natura per la metà allora si procede in tal senso, altrimenti si vende per intero e la metà del ricavato viene restituita al contitolare non debitore.
Articolo aggiornato il 6 dicembre 2021.