Cosa non ti dice l’INPS sulla tua pensione futura

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Quando andrò in pensione? Quale sarà l’importo della mia pensione? 

Sono le due domande che ogni lavoratore si fa, perché da queste risposte dipende la qualità della vita futura.

In questo articolo ti spiegherò come fare una simulazione della tua pensione e quali sono gli strumenti utili per integrare il reddito da pensionato.

Hai capito bene: purtroppo la pensione statale da sola non basta ad avere una vita felice ed è bene dirti questa cosa subito.

Ma procediamo con ordine.

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Che cos’è la busta arancione dell’INPS.

L’iniziativa della Busta Arancione è nata nel 2016 ed è stata promossa dall’Inps per informare i lavoratori sulla loro pensione futura.

Questo servizio serviva per scoprire la data prevista del pensionamento, l’ultima retribuzione, il valore del primo assegno di pensione e il tasso di sostituzione.

Di questo ultimo dato, cioè la differenza tra il reddito da lavoratore dipendente e l’importo della pensione, ne parleremo più avanti.

La busta arancione dell'INPS
La busta arancione dell’INPS

Perché è importante la simulazione del calcolo della pensione?

Te lo dico subito: sapere con largo anticipo quale sarà l’assegno previdenziale offre la possibilità di rendersi conto immediatamente del gap previdenziale e integrarlo in modo adeguato.

Peccato che questa iniziativa è andata subito in pensione (il gioco di parole è così bello che lo lascio).

A sostituire la busta arancione ci ha pensato un altro servizio, sempre dell’Inps.

Come si chiama?

La mia pensione futura: simulazione della propria pensione. Nome diverso ma obiettivo identico alla busta arancione.

Vuoi sapere come funziona questo servizio? Te lo dico subito.

 

La mia pensione futura: la simulazione dell’Inps.

La mia pensione futura è il servizio che permette di simulare quale sarà la tua pensione al termine dell’attività lavorativa.

Il calcolo si basa sulla normativa in vigore e su tre elementi fondamentali: età, storia lavorativa e retribuzione o reddito.

Possono usufruire del servizio:

  • i lavoratori con contribuzione versata al Fondo pensioni lavoratori dipendenti;
  • i lavoratori con contribuzione versata alla Gestione Separata;
  • gli iscritti alla Gestione Dirigenti di aziende industriali;
  • i lavoratori con contribuzione versata agli altri fondi e gestioni amministrate dall’INPS.

Il servizio permette di: 

  • controllare i contributi che risultano versati in INPS e comunicare all’Istituto i periodi di contribuzione mancanti tramite la funzionalità di segnalazione contributiva; 
  • conoscere la data in cui si matura il diritto alla pensione di vecchiaia o anticipata; 
  • calcolare l’importo stimato della pensione “a moneta costante”, cioè a prescindere dall’andamento dell’inflazione; 
  • ottenere una stima del rapporto fra la prima rata di pensione e l’ultimo stipendio (tasso di sostituzione);
  • ipotizzare la sospensione del lavoro, inserendo la data in cui interrompere l’attività lavorativa;
  • modificare la previsione del PIL futuro (+1,5% oppure +1% di incremento annuo nel medio-lungo termine) e il proprio andamento retributivo/reddituale annuale (da 0% – assestato a 5% – brillante);
  • scegliere il fondo su cui basare la simulazione.

Il servizio consente inoltre di costruire la propria futura pensione confrontando diversi scenari ed effettuando delle simulazioni.

È possibile:

  • verificare l’incidenza di retribuzioni diverse modificando la retribuzione dell’anno in corso e l’andamento percentuale annuo;
  • stimare l’effetto economico di un posticipo variando la data di pensionamento; 
  • combinare le variabili della retribuzione e della data di pensionamento.

Per accedere al servizio basta registrarsi sul sito dell’Inps.

Vuoi vivere una pensione felice? Fai la simulazione dell’Inps per scoprire quale sarà il tuo reddito futuro.

Come ti dicevo prima, il calcolo della pensione futura serve sopratutto a capire di quanto diminuisce l’assegno previdenziale rispetto al tuo attuale tenore di vita.

Perché è importante sapere quanto vale il gap previdenziale?

Conoscere di quanto diminuisce la mia pensione rispetto al reddito serve proprio a capire quanto integrare e come farlo per avere un adeguato tenore di vita.

 

Pensione futura Inps: sei cose da non sottovalutare.

Se hai letto con attenzione e sei arrivato a questo punto, saprai che puoi calcolare il valore della tua pensione futura, che sarà molto basso e che non basterà a goderti la tua vecchiaia.

L’intenzione dell’INPS è senz’altro positiva a sensibilizzare i contribuenti sulla necessità di attrezzarsi con una soluzione di previdenza integrativa.

Tuttavia, come emerge da un recente studio realizzato da Progetica per Corriere Economia, i risultati della simulazione nascondono un problema.

Quale?

Le previsioni sono eccessivamente ottimistiche e adesso ti spiego perché.

1: il PIL dell’Italia.

L’aumento del PIL dell’Italia è ipotizzato pari all’1,5% annuo.

La pensione è calcolata anche sulla base della crescita del prodotto interno lordo.

La previsione dell’Inps è molto al di sopra di quello registrato negli ultimi anni. Guarda queste tabelle per avere un’idea chiara

Il PIL dell'Italia è molto inferiore alle ipotesi previste dall'Inps per la stima della pensione.
Il PIL dell’Italia è molto inferiore alle ipotesi previste dall’Inps per la stima della pensione.
L'italia è sempre il fanalino di coda nella crescita del PIL
L’italia è sempre il fanalino di coda nella crescita del PIL

Risultato?

L’importo del calcolo è molto ottimistico. La pensione reale sarà molto al di sotto di quella prevista dal simulatore dell’Inps.

2: il tasso di inflazione.

Il tasso di inflazione considerato è molto lontano dalla realtà.

L’inflazione incide sul potere d’acquisto del nostro denaro. Lo standard previsto dal simulatore dell’Inps è il 2%.

Questo valore è del tutto teorico, anche se corrisponde al target fissato dalla BCE.

Dico che è molto teorico perché il dato dell’inflazione media per l’anno  2020 è uguale a -0,1%, l’anno precedente (2019) la media registrata fu 0,6%La media degli ultimi 12 mesi è uguale a -0,1%.

Che vuol dire inflazione bassa o negativa?

Significa che i contributi versati per la pensione non si rivalutano.

I dati relativi all'inflazione negli ultimi 20 anni. Molto sotto il 2% se non addirittura in territorio negativo.
I dati relativi all’inflazione negli ultimi 20 anni. Molto sotto il 2% se non addirittura in territorio negativo.

3: la carriera lavorativa.

Il calcolo si basa su un’ipotesi di carriera costante, cioè immaginando la fantastica carriera lavorativa degli anni 70 e 80.

Purtroppo è sempre più frequente il caso di carriera con “buchi contributivi” dovuti a interruzioni nell’attività lavorativa o lavoro a nero.

Anche in questo caso un’analisi superficiale dei dati previsti dall’Inps può portare ad effetti assai negativi.

4: la crescita del reddito.

La simulazione ipotizza una carriera sempre in crescita.

La crescita della retribuzione stimata dal simulatore Inps è pari all’1% annuo in termini reali.

In pratica significa che un lavoratore di 30 anni arriverebbe al momento della pensione, a 65 anni, con una retribuzione lievitata del 42% rispetto ai livelli attuali.

Sono ottimista di natura, ma oggi è già tanto sperare di conservare uno straccio di stipendio.

5: la tassazione.

Le proiezioni del simulatore del calcolo della pensione sono riportate al lordo delle tasse.

Anche in questo caso la stima è molto superiore alla realtà, purtroppo. Non voglio infierire, ma la tassazione potrebbe ridurre il tuo reddito anche oltre il 30%.

6: le future riforme sulle pensioni.

L’Italia non naviga in ottime acque

Le pensioni di domani le pagheranno i lavoratori di domani. Peccato che sono sempre meno i lavoratori e sempre più gli anziani.

Il Governo per far tenere in piedi il castello previdenziale ha più volte rivisto al ribasso il sistema previdenziale.

Il risultato è stato una riduzione dell’importo medio delle pensioni erogate.

 

Conclusioni

Alla fine di questo lungo approfondimento sul sistema dell’Inps per il calcolo della pensione futura potresti facilmente farti questa domanda:

Ma se i dati sono molto ottimistici, vale la pena fare il calcolo della pensione?

La mia risposta è assolutamente sì e il compito di questo strumento dell’Inps deve essere quello di sensibilizzare i cittadini sul tema della previdenza.

Proprio dopo che hai toccato con mano la tua situazione previdenziale viene la parte più importante.

Devi iniziare a pensare a un “piano B” per la tua pensione.

Mettere da parte soldi per la pensione è un obiettivo di lungo periodo e già so a cosa stai pensando:

Vabbè ma mancano così tanti anni che c’è sempre tempo per iniziare!

Siamo procrastinatori seriali, ma il questo caso ogni giorno che passa senza aver iniziato ad accumulare soldi per la tua pensione ti costerà molto caro in futuro.

Vuoi un esempio?

Per avere €1000 di pensione una persona di 25 anni dovrebbe mettere da parte ogni mese 200.

Cosa accadrebbe se scegliessi di rinviare la scelta di aderire a un fondo pensione e si ricordasse solo a 40 anni?

Per ottenere lo stesso risultato di avere 1000 euro di pensione dovrebbe mettere da parte più del doppio, cioè 550 euro.

Dunque rimandare la decisione costa caro.

Cosa accadrebbe se la procrastinazione si facesse da padrone anche a 40 anni e lo avesse spinto a fare spallucce rimandato la scelta a 48 anni?

Beh a 48 anni scoprirebbe che per sperare di avere €1000 di pensione al mese dovrebbe mettere da parte priprio 1000 euro al mese.

Ok, ma stai facendo questi esempi per spaventarmi?

Niente affatto, anzi è un modo non farti fare il classico errore di quando si pensa ad obiettivo di lungo periodo.

Ci sono cose della vita che non vanno rinviare e il tempo deve essere un alleato che deve giocare a nostro favore, non una spada di Damocle da cui scappare.

Articolo aggiornato il 07 marzo 2022.

 

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